Credo che una continua e attenta osservazione di se stessi e del proprio mondo interiore sia un requisito indispensabile per creare la vita che vogliamo e certamente meritiamo, ma…
- Come funziono io veramente?
- Quali pensieri passano nella mia mente?
- Quante volte mi trovo a dirmi e ridirmi le stesse cose?
- Cosa SENTO veramente?
- Quanta paura di perdere le persone che amo?
- Quante persone e situazioni provocano la mia rabbia?
- Quante volte ho paura e mi sento impotente e sfiduciato?
- Cosa faccio quando mi sento così?
Credo che una continua e attenta osservazione di se stessi e del proprio mondo interiore sia un requisito indispensabile per creare la vita che vogliamo e certamente meritiamo, ma…
La legge di Risonanza ci insegna che tutto quello che entra a far parte della nostra esperienza lo abbiamo creato/attratto noi, con la nostra energia.
Non ci sono eccezioni. Tutto, tutto, tutto. Ognuno di noi attrae, non quello che vuole, ma quello che è.
Quindi se sperimenti qualcosa che è meno di gioia, appagamento, amore, gratitudine (più o meno costantemente) significa che nel tuo mondo interiore ci sono parti di te rinnegate, nascoste, che sfuggono allo sguardo della tua consapevolezza.
Fermarsi a riflettere e integrare questa verità è un passo indispensabile, altrimenti continueremo a distribuire, apertamente o meno, colpe e giudizi; sprecando inutilmente energia vitale.
Nel mio lungo percorso di avvicinamento a me stessa il punto di svolta è stato proprio incontrare la mia parte ‘brutta, cattiva, schifosa’; infatti cercare di negare o nascondere qualcosa che invece esisteva e premeva forte dentro di me mi costringeva a comportamenti compensatori faticosissimi.
Così, osservando e lavorando su me stessa, mi sono accorta che funzioniamo tutti nello stesso modo: i traumi, vissuti o ereditati dalla memoria dei nostri antenati, ci hanno ammaccato e ferito dentro, hanno ‘sporcato’ l’immagine interiore di noi stessi.
Ci siamo convinti (non ho ancora conosciuto qualcuno che sia libero da questo meccanismo) di essere intrinsecamente sbagliati, sporchi, cattivi, rabbiosi, inutili, eccetera.
Essendo troppo doloroso stare in queste sensazioni abbiamo cercato di riscattarci, ognuno con le proprie strategie, diventando bravi bambini, diventando gentili, premurosi, altruisti, belli, simpatici, geniali, importanti, eccetera.
Ma queste maschere che abbiamo appiccicato sopra al nostro dolore fungono solo da momentanea anestesia e ci costringono a vivere una vita di fatica per mostrare a noi stessi e al mondo quanto siamo capaci e realizzati.
Questo modo di vivere, costantemente in reazione al dolore sommerso, ci priva della possibilità di arrivare a Chi Siamo veramente e di ascoltare la Voce della nostra parte Divina.
Come possiamo accettare di Essere Divini se, sotto il livello di coscienza, facciamo schifo a noi stessi?
Incontrare veramente e profondamente la propria OMBRA, dal mio punto di vista, è risolutivo.
Deve essere un incontro vero, sentito, fatto di esperienza nel corpo, un incontro con il bambino (cattivo, arrabbiato, pieno di vergogna) che siamo stati. Bambino che è ancora bloccato nelle situazioni traumatiche che ha vissuto. Bambino che, alla faccia di tutti i bei discorsi che la mente gli fa, continua ad urlare dentro di noi fino a che non viene visto e ascoltato.
Solo quando ho incontrato la bambina in me che credeva di essere un mostro e ho scelto di amarla teneramente anche quando, ancora oggi, a volte, si sente arrabbiata, delusa, infastidita, solo allora quella bambina si è rivelata per la meraviglia che è: un Essere Divino racchiuso in un corpo biologico.
E, solo dopo aver ‘visto’ la Divinità in me, sono diventata capace di vedere con chiarezza Quella degli altri. Tutti gli altri, indipendentemente da quanti sforzi facciano per non mostrare tale Divinità.
Così la Vita si è rivelata per quello che è: un dono meraviglioso pieno di splendide opportunità.
Fonte: http://silviapallini.it/il-contatto-con-altre-dimensioni-2/item/conoscere-il-proprio-mondo-interiore