La scienza ha raggiunto i limiti della visione meccanicistica Newtoniana del mondo, ordinata ed obbiettiva, che descriveva l’Universo fatto di spazio vuoto tridimensionale, all’interno del quale gli oggetti fisici si muovevano secondo delle Leggi immutabili, come per la teoria corpuscolare della luce.
Ciò che siamo riusciti a realizzare tramite l’applicazione delle leggi di Newton è stato sorprendente, man mano però che gli strumenti sono diventati sempre più sofisticati, le esplorazioni del mondo fisico ci hanno portati nel cuore dell’atomo, dove abbiamo visto che la natura si comporta in un modo alquanto diverso, rispetto alle descrizioni date da Cartesio e da Newton. L’atomo stesso si rilevò essere una sorta di illusione: più gli scienziati lo osservavano, meno sembrava esistere.
Con il cambiamento della visione dell’atomo, cambiò anche la visione dell’organismo, visto come un insieme di molecole isolabili l’una dall’altra. Infatti, si supponeva che l’azione su una particolare struttura molecolare avesse un effetto indipendente dall’esistenza delle altre parti dell’organismo, come definito dal “Principio di Inerzia” e le fondamenta della Fisica classica sono crollate. La nostra visione del mondo era pronta per una radicale trasformazione.
Prima dell’avvento della Fisica quantistica, tutto ciò che travalicava i confini del visibile, era tema di ricerca della metafisica, ovvero quella disciplina che indaga sulle cose “al di là” della fisica. Oggi invece, all’indomani della scoperta del mondo dei quanti, ciò che non è visibile e che non è determinabile è diventato oggetto di studio della fisica. Storicamente, si chiamava meccanica quantistica ed era nata dal tentativo di scoprire come è fatta la realtà. Nella Fisica Quantistica la materia ed il movimento non possono essere separati e quindi la materia ha una sua intrinseca oscillazione con infinite possibilità e grazie a questo si auto organizza.
La grande possibilità che si aprì, è che le oscillazioni spontanee di differenti oggetti che esistono nell’Universo separati, possono connettersi ovvero sintonizzarsi tra di loro e quindi dare una oscillazione comune a tutti, che diventa l’identità del sistema. Un oggetto complesso acquista la sua identità, perché le componenti, le parti e quindi anche gli atomi che formano l’oggetto, hanno sintonizzato tra di loro i loro movimenti. Quando avviene questa sintonizzazione, si dice che il sistema è entrato in uno stato coerente, ovvero è possibile definire un ritmo o fase del sistema. Una delle prime e sconvolgenti scoperte fu quella di Max Planck che descriveva la realtà costituita da un insieme di quanti o meglio di unità elementari di Energia (un quanto di energia equivale a 10-23 Watt/cm).
La luce è sempre stata una grande anomalia per i fisici perché, relativamente all’osservatore, si muove sempre alla stessa velocità. Se state viaggiando ad una velocità vicina a quella della luce, la luce si muoverà comunque 300.000 chilometri al secondo più in fretta di voi. Pertanto la luce non ha esperienza del tempo, dello spazio o della materia e Einstein ha cercato di spiegare questa anomalia con la sua Teoria della relatività, uno dei pilastri della fisica moderna. Poiché il comportamento della luce risulta irrazionale nello spazio/tempo diretto, ai fisici si apre la possibilità di valutare l’esistenza di una realtà reciproca.
Nell’equazione di Einstein E=MC2, si ipotizza che nulla può viaggiare più veloce della luce. Queste teorie stavano a significare che qualsiasi cosa ci circonda, compresi noi, siamo fatti di elementi indivisibili; in seguito si è scoperto che ci sono unità elementari di Energia che non possono essere ulteriormente ridotte. Queste scoperte diedero il via a questa nuova indagine della realtà, che inizialmente si è limitata all’infinitamente piccolo, solo per fotoni, elettroni, protoni. Tutto è Energia!
Un’altra rivoluzione nel modo di concepire il mondo, altrettanto sconvolgente è avvenuta grazie a due dei primi esploratori del mondo dei quanti, il fisico danese Niels Bohr e il suo allievo Werner Heisemberg. Studiando il misterioso comportamento di queste particelle subatomiche si accorsero che, dopo aver guardato in profondità nel cuore degli atomi, queste particelle indivisibili non assomigliavano affatto a piccoli sistemi solari in miniatura, come si era pensato fino a quel momento. Si trattava di qualcosa di più complicato, erano dei minuscoli pacchetti di possibilità. Ogni particella subatomica non sembrava esistere come oggetto solido e stabile, bensì come potenzialità di una qualsiasi delle sue possibili forme.
Il “Principio di indeterminazione di Heisemberg” afferma che non è possibile misurare tutte le proprietà di una particella subatomica allo stesso tempo. Una particella assume quindi il carattere specifico di un qualcosa di materiale, solo quando viene osservata e misurata, ovvero l’atto dell’osservazione, influenza il comportamento delle particelle. Tradotto, significa che modificando il nostro modo di guardare qualcosa, l’oggetto guardato si modificherà di conseguenza. Questa verità riguardante le particelle subatomiche, è valida anche per la vita di tutti i giorni, le relazioni ed il lavoro. Ed ecco il segreto: il pensiero influenza la materia!
L’intento della scienza è quello di studiare la natura per dominarla e produrre utilità pratica. Questo ha fatto sì che è partito lo studio della fisica quantistica applicabile al macroscopico e delle implicazioni nella vita quotidiana, dove vediamo gli effetti tutti i giorni, in quanto tutta l’economia mondiale moderna e tutta la tecnologia moderna, sono fondate su scoperte della Fisica quantistica.
Noi crediamo che gli oggetti, le persone ed ogni cosa siano nello spazio e siano separati. In realtà, bisogna entrare in un altro ordine di idee, in quanto ogni cosa ha nello spazio una sua estensione come campo che si estende in tutto l’universo, questo campo quantico globale fa sì che ogni cosa interagisca con qualsiasi altra cosa. Secondo Ervin Laszlo, gli uomini dell’antichità sapevano che lo spazio non è vuoto, ma è l’origine e la memoria di tutto ciò che esiste ed è sempre esistito… Questa verità viene ora riscoperta dalla scienza più avanzata e si afferma come uno dei pilastri dell’immagine del mondo scientifico del ventunesimo secolo. E questo cambierà profondamente il concetto che abbiamo di noi stessi e del mondo.
Concetto di Campo
“Gli oggetti fisici, piuttosto che essere considerati nello spazio, hanno nello spazio una loro estensione come CAMPO… il concetto di spazio vuoto, perde di significato” Albert Einstein
La Fisica Quantistica ha rivoluzionato i concetti classici di oggetti solidi. Questi si dissolvono in configurazioni di onde di probabilità, cioè probabilità di interconnessioni e scambi di energia. Tutta la materia è fondamentalmente caratterizzata da energia, cioè Emissione di Campo Elettromagnetico derivante dagli atomi e dai suoi nuclei atomici, che scambiano continuamente questa energia attraverso le loro particelle (elettroni-fotoni-ed altre particelle subatomiche come mesoni, pioni, antiparticelle ecc.).
Einstein chiamò “Quanti” questi pacchetti di energia e postulò che la Luce e tutte le altre forme di Radiazione Elettromagnetica possono presentarsi sotto forma di questi pacchetti: i Quanti appunto (da qui il nome della Fisica che si occupa delle particelle subatomiche). Con la sua Teoria della relatività, in realtà trascurava la possibilità di un moto a velocità superiore a quella della luce (superluminale) in un campo unificato. Le particelle subatomiche non sono solo particelle dotate di una massa, ma presentano un carattere duale: onda elettromagnetica o particella. Tutto è Energia!
Carlo Rubbia (premio Nobel nel 1984 per la fisica) ha dimostrato che solo la miliardesima parte dell’Universo esistente è fatta di materia “visibile”, il resto è Energia. La materia è sottoposta a delle forze energetiche interattive ed esiste una costante naturale: il rapporto tra massa ed energia, che è di uno ad un miliardo (1: 9,746 x 10^9) e che si riallaccia alla relazione della Teoria della Relatività di Einstein. Questo aspetto è fondamentale, perché viene messo in evidenza il piccolo significato della materia e quello grandissimo dell’energia, infatti se si osserva solo la materia come per esempio ha fatto per secoli la Chimica, si può comprendere solo un miliardesimo della realtà.
In pratica, la materia che compone l’uomo è un miliardesimo di quello della sua Energia. Quindi, un organismo recepisce come Energia (informazioni) tutto ciò che dall’esterno influisce su di esso, e a sua volta emette Energia e quindi informazioni. È stato ampiamente dimostrato che ogni molecola, cellula, organo, organismo, emette onde elettromagnetiche ultra-fini e che tutta la vita è controllata da oscillazioni elettromagnetiche. L’uomo è costituito di Campo Elettromagnetico. Altri scienziati hanno in seguito fatto studi e misurato le frequenze e la larghezza di banda del campo elettromagnetico emesso dall’uomo.
Bruce H. Lipton – biologo cellulare – ha scoperto che in realtà ogni atomo è costituito da un nucleo di elettroni (negativi) che ruotano nel loro guscio e da protoni (positivi), inoltre, possiede protoni ed elettroni in ugual misura, infatti risulta neutro. Tuttavia, gli elettroni non sono equamente distribuiti per i lati dell’atomo: risultano da una parte più positivi e dall’altro più negativi.
Tutti gli atomi tuttavia ruotano vorticosamente, così che se riuscissimo a collegare un voltmetro ai capi di un lato di un atomo, rileveremmo di seguito la carica positiva ed la carica negativa, che determinano l’onda positiva e l’onda negativa che determinano la caratteristica dell’atomo. Questo significa che nella moderna fisica si studia l’attività elettrica degli atomi, ovvero le vibrazioni e non più le sue caratteristiche fisiche come la massa ed il peso. Quindi, tutti gli atomi creano onde e la Fisica Quantistica studia il modo in cui interagiscono le une con le altre; tutte le onde che vengono messe insieme danno vita a ciò che è chiamato campo. Di conseguenza l’organismo umano è costituito da atomi ma allo stesso tempo siamo anche il campo ed e siamo connessi ad ogni altra cosa, poiché non è possibile separare le onde.
Ogni volta che dell’Energia viene acquisita, si passa ad un livello di eccitazione quantistica, ovvero è uno scambio “primitivo” di Informazione (o di “base”) per poter cambiare di stato e passare ad uno stato Superiore di Eccitazione (o inferiore se si cede ENERGIA). In questo caso, per la Fisica Quantistica si parla anche di “Salto di Coscienza” (acquisizione di nuova informazione), poiché tutte le particelle possono essere trasformate in altre particelle (l’elettrone può diventare un fotone e viceversa), le particelle possono essere create dall’Energia e possono riscomparire trasformandosi in Energia.
Ogni informazione data o ricevuta determina una trasformazione anche a livello elementare. Una trasformazione avviene ogni volta che una informazione (anche una sola) viene scambiata. Non è importante il tipo di informazione. Per ottenere una trasformazione ci deve essere un Salto Quantico. Questa, che si chiama Trasformazione, trova anche degli aspetti simili a ciò che l’uomo ha introdotto nelle filosofie e nelle religioni (la trasformazione, il salto di coscienza, l’anima, la rinascita, la resurrezione ecc.). Questo campo quantico, si è poi scoperto che è infinito e che collega tutto e tutti (fenomeno dell’Entanglement):
L’Entanglement quantistico o Paradosso EPR (Einstein-Podolsky-Rosen)
“Nell’Universo vige un principio di non località attraverso il quale avvengono fenomeni come se ogni cosa fosse in diretto ed istantaneo contatto con ogni altra, indipendentemente dallo spazio fisico che le separa”.
Il fenomeno dell’entanglement è la migliore dimostrazione della libertà intrinseca del nostro Universo, parola inglese traducibile con il termine di “intreccio-non-separabile”. Alla base di fenomeni come la telepatia, il teletrasporto, la precognizione, la visione remota e la psicocinesi, vi è un fenomeno quantistico in cui lo stato quantico di due oggetti risulta strettamente dipendente l’uno dall’altro, anche se questi oggetti sono separati spazialmente. Questo fenomeno ha dimostrato che quando due strutture della materia (fotoni, elettroni, cellule…) condividono uno stesso campo, quello che succede a uno, condiziona in modo diretto istantaneamente e a qualunque distanza si trovi, anche l’altro.
Il prof. William Tiller che è stato professore nel dipartimento di Scienza dei Materiali e Ingegneria alla Stanford University, per la prima volta ha provato scientificamente che l’informazione può viaggiare più velocemente della luce. Gli stessi matematici sono riusciti a formulare equazioni che potrebbero giustificare il moto superluminale, la variante di Tiller alla Teoria della relatività E=MC2 . Questa teoria consente di elaborare equazioni che descriverebbero matematicamente un campo tachionico (i tachioni sono ipotetiche particelle più veloci della luce) nello spazio reciproco, dove le vibrazioni/informazioni possono viaggiare più veloci della luce, spiegando così i fenomeni di non-localizzazione (cose che hanno luogo in due o più luoghi nello stesso tempo) e permettendo di comprendere il campo di informazione unificato (interconnesso). Nel suo libro “The Science of Human Trasformation”, Tiller sostiene di poter provare l’esistenza di un’altra dimensione parallela al mondo materiale chiamata anche Etere, con la differenza che in essa tutto succede a una velocità superiore a quella della luce.
Come utilizzare la Fisica Quantistica per vivere meglio
Lo stesso Prof. William Tiller che affonda le sue idee nella teoria quantistica della realtà, è convinto che la nostra mente e le nostre emozioni possono evolvere ad un punto tale da poter influenzare la nostra vita quotidiana, fino a modificare fisicamente la realtà. Afferma, inoltre, che la scienza classica è semplicemente troppo limitata per spiegare la complessità del reale, come per la nostra comprensione della coscienza è limitata, perché l’attuale paradigma è legato essenzialmente alla prospettiva dello spazio-tempo.
Le riflessioni più intriganti fanno riferimento a idee che vanno molto al di là delle teorie scientifiche convenzionali sulla natura della coscienza umana: si ipotizza l’esistenza di energie sottili che vanno al di là delle quattro forze fondamentali, le quali lavorano in concerto con la coscienza umana. La nostra coscienza interagisce con la realtà attraverso il nostro bio-corpo: la nostra natura spirituale si esprime attraverso il Modello dei Principi Universali a più livelli: fisico, emotivo, mentale. Veniamo quindi al mondo inseriti in questo mega contenitore fisico chiamato Universo, per crescere in coerenza, sviluppare i nostri doni e diventare ciò che abbiamo intenzione di diventare.
L’Universo è la scuola in cui impariamo ad esprimere il nostro libero arbitrio, facendo delle scelte, ad accettare le conseguenze di quelle scelte che partecipano alla creazione del nostro futuro vicino o lontano e in cui impariamo a guarire i danni collaterali conseguenti a tali scelte. Per essere in grado di esplorare i nostri pieni poteri, dobbiamo prima capire chi e cosa siamo. Siamo tutti spiriti che vivono un’esperienza fisica. Siamo il prodotto dei nostri pensieri, atteggiamenti e azioni vissute in questo enorme simulatore che è l’Universo, dove siamo mortali dal punto di vista corporeo, ma essenzialmente indistruttibili dal punto di vista della coscienza.
Per realizzare se stessi in questa vita, e quindi influenzare la nostra realtà fisica, dobbiamo prima trovare uno scopo nella vita: “Bisogna dare un senso alla vita”. Bisogna essere disposti a sospendere il giudizio, essere individui aperti e imparare il più possibile su se stessi, sugli altri e sul mondo. Come disse Buddha: “Tutto ciò che siamo è il risultato di ciò che abbiamo pensato”.
Se ti stai apprestando ad avere un’esperienza e stai pensando a tutto il peggio che ti può capitare, in realtà non ti accorgi che stai creando delle forze, delle attitudini e delle tendenze che renderanno proprio quello che tu immagini più probabile. In quest’ottica, il concetto di speranza inventato dall’essere umano non serve a nulla, in quanto è la triste consolazione di chi non è capace di credere. Solo quando tu credi in qualcosa muovi delle forze, quando ti affidi alla speranza sei fermo. Il concetto di immaginazione invece è una delle parole più belle e potenti, in quanto significa = in-me-mago-agere, ovvero ogni qualvolta tu immagini, attiri delle forze magiche (Scienza rinascimentale) che in qualche modo interferiscono con la realtà. Tutto è possibile!
È dimostrato grazie alla Funzione d’onda di Schrodinger (Nobel per la fisica 1933), che la natura è profondamente possibilista, in quanto grazie a questa visione si rappresentano le particelle attraverso le cosiddette funzioni d’onda, poiché le evidenze sperimentali confermavano che anche le particelle posseggono comportamenti ondulatori.
La Fisica quantistica rivela quindi una fondamentale Unità dell’Universo: mostra che non possiamo scomporre il mondo in unità minime dotate di esistenza indipendente. Più ci addentriamo nella materia e più la natura non ci rivela la presenza di una base fondamentale isolata, ma ci appare piuttosto come una Rete Complessa di Relazioni tra le varie parti del tutto. Queste relazioni includono sempre l’osservatore. Ci si è accorti che l’osservatore modifica i risultati dell’osservazione a secondo di come guarda, perché interagisce con l’oggetto o la situazione osservata (teoria della Relatività di Einstein).