Riprendersi l’anima

Questo articolo è per tutti coloro che si sentono frustrati e insoddisfatti e che hanno sempre sentito di essere destinati a qualcosa di più grande del solito tran tran quotidiano che si trovano a vivere; per quelli che soffrono quando vedono questo pianeta deturpato o un innocente maltrattato; per quelli che hanno sempre cercato di dare un senso alla propria esistenza, senza mai riuscirci veramente.

A volte è dura essere dei risvegliati: si è continuamente pervasi da un senso di insoddisfazione e si percepisce come una dolorosa sensazione di incompiuto all’interno del proprio cuore. Queste emozioni così fastidiose sono il grido, soppresso, della nostra anima che si dispera perché vuole essere ascoltata.

Ma cosa è l’anima? Per spiegare brevemente l’anima, o Sé superiore come a volte viene chiamata, non si può prescindere dal fare un breve riferimento allo spirito. Spirito è quella coscienza creatrice che ha dato e, continuamente da vita a tutto ciò che è. Quella volontà che è alla base di tutto ciò che esiste: possiamo chiamarla Dio, universo, fonte o in cento altri modi.

Lo spirito con la creazione dell’illusione della terza dimensione, ha deciso di separarsi e di individualizzarsi in innumerevoli altre coscienze: da qui nasce l’anima, che altro non è che una porzione distinta, ma sempre in contatto, di quel tutto che noi qui chiamiamo spirito. L’anima è quindi la nostra essenza, quella volontà che ha deciso di incarnarsi in questa terra per compiere un’esperienza di limitazione e per crescere in consapevolezza.

Purtroppo, una volta preso possesso del corpo, l’anima si trova a dover fare i conti con quello che, all’atto della creazione, doveva essere un mero strumento a sua disposizione, creato perché essa potesse esprimere se stessa con i mezzi limitati della terza dimensione. Quello strumento è la mente, la quale, nella maggior parte degli esseri umani, ha finito per assumere un ruolo determinante e preponderante, fino a privare il Sé superiore del suo stesso scopo all’interno dell’esistenza.

Per capire bene a quali limitazioni ci costringe la mente, consiglio la visione di un ottimo documentario, intitolato: “Lo sfidante” (https://www.youtube.com/watch?v=evWvTAb1BIU&t=7679s), dove la mente viene addirittura descritta come uno strumento fornito da entità negative al fine di controllare e rendere docile ai loro scopi l’essere umano. Che questo sia vero oppure no, al momento, non ci interessa, quello che ci interessa è comprendere in che modo la mente riesca ad essere tanto invadente da annullare, a volte totalmente, la volontà di un individuo e quindi la sua anima.

La mente è come un computer potentissimo che elabora senza sosta tutti i dati che riceve dall’esterno, per esterno possiamo qui intendere qualunque fonte di dati o informazioni che provengano dal di fuori di noi stessi, quindi televisione, scuola, amici, conoscenti, mezzi di informazione e quant’altro. L’azione principale della mente è quella di ripetere ed elaborare all’infinito tutti questi dati.

Ora, in quei rari individui che hanno un’anima abbastanza evoluta da gridare il proprio disappunto e quindi far valere se stessa, l’attività della mente può avere una parziale guida; questo vuol dire che il costante chiacchiericcio può avere una certa finalità e che le inclinazioni, i desideri e le finalità di una persona possono corrispondere, almeno in parte (in rarissimi casi totalmente), agli scopi dell’anima.

Nella stragrande maggioranza delle persone, invece, questa incessante attività mentale è totalmente priva di una guida e si finisce per ripetere all’infinito, e senza il minimo giudizio, qualunque informazione ricevuta dall’esterno che sia preponderante all’interno della propria memoria. Quindi, se un individuo ha, ad esempio, ricevuto durante l’infanzia una maggioranza di dati negativi, che possono essere emozioni causate, nello specifico, da maltrattamenti o anche solo informazioni di natura negativa che sono penetrate nella memoria a seguito di un continuo assoggettamento, volontario o casuale, egli continuerà a memorizzare per lo più dati negativi e, di conseguenza, a ripeterli ed analizzarli di continuo.

Va da sé che, in una società come la nostra, in cui siamo letteralmente bombardati da informazioni di natura negativa, quindi più tendenti all’odio che all’amore, la mente tende a ripetere sempre informazioni negative che portano a generare emozioni di uguale natura quali paura, odio, tristezza ecc. Quel che è peggio poi, è che tendiamo ad identificare noi stessi con la mente, quindi, con questo ripetere incessante di concetti ricevuti dall’esterno.

Ora, il punto fondamentale da comprendere per cercare di riconnettersi con la propria anima, è che essa parla il linguaggio dell’amore o, detto in altri termini, comunica con vibrazioni elevate che sono quelle legate all’amore, a differenza di quelle legate all’odio e alla paura che sono di frequenza più bassa. In uno scenario nel quale, quindi, la mente è totalmente sopraffatta da dati ed emozioni di natura negativa, essa è totalmente sconnessa dall’anima e, tra di loro, stentano, o sono addirittura impossibilitati, a capirsi.

Forse adesso a qualcuno verrà in mente il motivo per cui la nostra società tenda ad inondarci di informazioni tendenti all’odio, o direttamente a somministrarci onde di bassa vibrazione che hanno diretta influenza sul nostro inconscio. L’anima fa paura a chi ci controlla, perché essa è ciò che ci connette alla creazione e al nostro scopo superiore che è quello di essere un tramite, per raggiungere lo scopo finale: quello di eliminare, a piccoli passi, il male e quindi la dualità, per cercare di realizzare un’esistenza migliore oltre, naturalmente, all’elevazione dell’anima stessa.

Tutte le anime decidono di venire al mondo con questo scopo, moltissime danno il loro contributo al grande disegno in maniera inconscia; altri, pochissimi, lo fanno consapevolmente e sono naturalmente questi ultimi a portare avanti in misura, di gran lunga maggiore, lo scopo finale.

L’anima siamo noi e in essa è racchiuso il nostro scopo per l’esistenza. Per questo si parla così poco dell’anima: essa viene nascosta da chi ci controlla, perché è il tramite tra la mente e lo spirito e l’unica che ci può portare a raggiungere lo scopo superiore. Fateci caso: in moltissimi libri, video o articoli si parla della mente o direttamente dello spirito, ma raramente dell’anima. Eppure, è quasi impossibile raggiungere dei risultati concentrandosi sulla mente o sullo spirito e prescindere dall’anima.

Altro motivo per il quale è importante ricercare il contatto con la propria anima, è quello della realizzazione personale. Chiunque stia leggendo questo articolo possiede, sicuramente, un anima altamente evoluta, che ha compiuto innumerevoli incarnazioni in questo pianeta, incarnazioni finalizzate alla crescita ed evoluzione, come abbiamo accennato sopra, dell’anima stessa. Le nostre anime sono quindi davvero stanche di questo pianeta, di ripetere sempre gli stessi sbagli e di essere sempre sopraffatte dall’invadenza della mente. Esse, a differenza delle anime più giovani, non trovano più alcun piacere nel relazionarsi a questo mondo di terza dimensione e cercano solo la strada più breve per poter evolvere e farla finita, una volta per tutte, con questo ciclo di incarnazioni che, purtroppo, continua a ripetersi fino a che l’anima non raggiunge il proprio scopo.

Per questo, a volte, la vita può essere per noi così dura: perché sono gli ostacoli che ci spingono a riflettere sul nostro agire e, di conseguenza, a migliorarci. Per questo, inoltre, la legge di attrazione per noi non funziona, o lo fa solo per crearci problemi: perché al sé superiore non frega niente di farci avere una villa al mare o una macchina che fa i 300 km orari; essa vuole solo progredire e, il più delle volte, il viziarci con giocattoli costosi, va nella direzione opposta. Per tutti questi motivi, diviene imperativo per noi anime evolute cercare di relazionarci il più possibile con la nostra anima. Soltanto in questo modo potremo trovare la pace interiore e continuare nella gioia il nostro cammino, sapendo che stiamo adempiendo lo scopo per il quale siamo venuti ad esistenza in questo pianeta.

Come fare quindi a ritrovare noi stessi e il proprio scopo superiore?

Come detto sopra, l’anima comunica con frequenze superiori, quindi, finché la mente è impelagata nelle proprie divagazioni ossessive che vanno dalla rabbia all’odio, un dialogo è impossibile… ed un dialogo è assolutamente necessario, perché è alla mente che spetta il compito di tradurre nella forma che comprendiamo meglio, la parola, le informazioni sottili che provengono dall’anima.

Bisogna quindi cercare di elevare la frequenza dei propri pensieri, porre una continua attenzione a ciò che si pensa ed in particolare a tutti i pensieri che hanno la propria valenza legata all’odio o alla paura. Una volta identificati questi pensieri bisogna analizzarli, chiedersi da dove arrivano e a cosa servono (la risposta è sempre… a niente). Il solo porre l’attenzione a questi pensieri, porta all’eliminazione degli stessi.

Bisognerebbe poi fare alcune meditazioni giornaliere in cui ci si concentra a tenere in silenzio la mente, a tenere a freno i pensieri ossessivi, il continuo ripetere situazioni passate o prefigurare eventi futuri, il ripetere fino alla nausea melodie musicali o addirittura l’imprecare; bisogna sostituire tutto questo con il silenzio, il sacrosanto silenzio che per niente piace alla nostra mente. Dobbiamo fare questa cosa tutti i giorni, dal momento che è un ottimo esercizio per arrivare a controllare e tenere a bada, con il tempo, il computer impazzito che è nella nostra testa.

Bisogna porre l’attenzione continuamente al “qui e ora”, quindi a quello che si sta facendo, in ogni momento: mentre si cammina, ad esempio, fare attenzione alla sensazione dei propri passi sull’erba o sull’asfalto, fare attenzione al proprio respiro, al battito cardiaco, all’ambiente circostante e, di nuovo, quando arrivano, ai propri pensieri, ed analizzarli… ancora e ancora.

È necessario sforzarsi di trovare il bello in ogni cosa, eliminare i conflitti e allontanare tutto quello che non ci fa sentire bene. Bisogna passare meno tempo ad ascoltare notizie di bassa vibrazione e più tempo ad elevare la propria anima con pensieri di pace e di amore. Importante è anche fare attenzione, il più spesso possibile, al proprio stato d’animo e al proprio livello energetico, e cercare di allontanarsi da quelle persone, luoghi o situazioni che ci fanno sentire di cattivo umore, stanchi, tristi, spaventati, e che di conseguenza, ci abbassano le nostre vibrazioni. È molto utile inoltre, migliorare il proprio benessere fisico, facendo sport e cercando di mangiare cibi sani.

Il primo risultato dell’elevazione della propria vibrazione, è una sensazione di gioia e di leggerezza che non si credeva di poter provare, e la sensazione di essersi tolti un peso che ci aveva oppresso durante tutto il corso della nostra esistenza. E questo già vale lo sforzo ma, l’ulteriore risultato è che, in questo modo, si risveglia la propria anima, la si convince che, in fondo, non tutto è perduto, e la si spinge a riattivarsi per realizzare il proprio progetto con, questa volta, l’aiuto preziosissimo della mente stessa, che fino ad allora era stata un ostacolo. In questo modo, la nostra anima comincerà, pian piano a far conoscere se stessa, le proprie aspirazioni e il proprio volere. Ci farà sapere quando siamo nella giusta direzione o quando stiamo inciampando nei soliti errori.

Ma come si fa a riconoscere la voce dell’anima? A differenza della mente, le comunicazioni del nostro sé superiore avvengono in forma non verbale, sono conoscenze che vengono impresse improvvisamente e senza nessun preavviso all’interno della nostra consapevolezza, al di fuori di qualunque processo verbale, processo che invece servirà in seguito per elaborare tali conoscenze.

Detto questo, è fondamentale saper distinguere le informazioni che provengono dalla mente, da quelle che provengono dall’anima: la mente ci parla con ragionamenti lunghi e ripetitivi, instancabili giri di parole che, rarissimamente, esprimono qualcosa di nuovo, per lo più sono elaborazioni e ripetizioni di conoscenze ricevute dall’esterno. La voce dell’anima invece, ci stupisce per la sua immediatezza, le sue informazioni sono sempre inaspettate e tali da non poter essere raggiunte con il ragionamento.

Queste informazioni, come accennato, entrano direttamente a far parte della nostra conoscenza, senza bisogno dell’elaborazione linguistica mentale: semplicemente si sa una cosa, senza sapere come e perché si è arrivati a saperla. L’anima inoltre non si ripete mai ed è del tutto inutile chiedere conferma di un’informazione che si è già ricevuta, perché quella conferma non arriverà mai. L’anima ci parla solamente quando abbiamo assoluto bisogno del suo sapere e non possiamo raggiungere le informazioni in altra maniera, per questo le sue informazioni ci stupiscono sempre.

Articolo di Nicola Zegrini, autore de “Lo Specchio del Pensiero“, La Caravella Editore

Fonte: https://www.fisicaquantistica.it/spiritualita/riprendersi-l-anima